30.6.05

Meglio SuperMario che SuperVespa

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Non sono più un ragazzino, ma un adulto con riconosciuta Sindrome di Peter Pan e qualche persecuzione ludica. Nonostante mi renda conto di possedere delle turbe, l'altro giorno ho rintracciato in garage la borsa contenente il vecchio Nintendo64, eredità dei vecchi e spensierati tempi, l'ho spolverato, ricollegato alla presa di corrente da un capo e alla SCART del televisore dall'altro. Ok.

Ho deliberatamente preferito interrompere la programmazione RAI per giocare in compagnia del Sig. Mario Luigi, un baffuto idraulico dalle chiare origini italiane, meridionali e non padane, certamente meno ipocrita e volgare di molti volti televisivi.

In fondo ho pensato che, se proprio devo guardarmi in video qualcuno che esegue dei comandi, meglio che dipenda dalla mia levetta che dal CdA Rai.

28.6.05

TV: facciamo due conti

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Compiti delle vacanze: quanto costa guardare la TV? Ed inoltre: qual'è il prodotto con miglior rapporto qualità/prezzo?

Facciamo un ragionamento puramente matematico, basato sulle emittenti nazionali analogiche e satellitari.
Mediaset: 3 canali commerciali e gratuiti (introiti unicamente pubblicitari). La scelta dei palinsesti è modellata su base commerciale, finalizzata alla migliore vendita degli spazi. RAI: 3 canali pubblici e a pagamento (99,60 Euro/anno, pari a 33,20 Euro/anno per canale). Nonostante il sostanzioso sovvenzionamento degli abbonati, le interruzioni pubblicitarie sono molto frequenti (quasi come sulle emittenti commerciali). La programmazione, contravvenendo al principio di pieno "servizio pubblico", tiene in grande considerazione i dati auditel e la miglior segmentazione commerciale delle fascie orarie, finalizzata alla valorizzazione economica degli spazi disponibili. SKY: 72 canali satellitari a pagamento (es. "MondoSky + Sport + Cinema" - 504 Euro/anno, pari a 7 Euro/anno per canale). Non esistono interruzioni pubblicitarie, la segmentazione dell'offerta avviene in modo filologico (esistono 58 canali tematici che trasmettono 24 ore su 24), la programmazione rispetta gli orari in modo maniacale, esistono diversi servizi digitali abbinati (giochi, interattività, agenda televisiva, juke-box audio diviso in generi).
Facendo i classici 'due conti', la RAI appare come l'offerta in assoluto meno vantaggiosa.

D'accordo, 504 Euro/anno per l'offerta media Sky non sono pochi... ma alla luce dei calcoli paghiamo di più un etto di Commissario Rex che un chilo di History Channel.

22.6.05

Il brutto vizio dei Viziati

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RaiTre a cura di Italo Moscati, dal gustosissimo (e ambiziosissimo) titolo - almeno sulla carta - "Viziati: quanto ci hanno rovinato cinquant'anni di TV". Ho scoperto la programmazione per caso, ovvero sfogliando distrattamente la guida televisiva di mia moglie poche ore prima la messa in onda. Sembra, infatti, che le buone intenzioni dei curatori dei palinsesti debbano rimanere sempre inesplorate o non sufficentemente comunicate agli appassionati... Ho programmato il videoregistratore con voluttà, pregustandomi un tuffo da ben 60' nel revival delle gigantesche Teche Rai. I primi due "vizi" esplorati: il voyeurismo e la "buona educazione".

Tornato a casa nel cuore della notte, mi sono concesso la fremente e immediata visione della trasmissione appena acquisita: purtroppo, con amarezza, ho constatato ancora una volta come la memoria dei curatori di questo tipo di documenti sia a brevissimo termine e privilegi realmente pochi anni di retrodatazione. Inutile sottolineare quanto venga storpiata in questo modo, in maniera insopportabile, quel retroterra culturale e sociale - diffuso attraverso 50 anni di esperienza televisiva - che dovrebbe giustificare l'iniziativa e completare esaurientemente la ricerca storica. Chi, come me, conosce anche solo per "sentito dire" (anagraficamente sono nato molto tempo dopo le prime antenne) gli episodi e i personaggi che hanno caratterizzato la storia della televisione italiana, non può che biasimare - nella sezione "voyeur" - la presenza dei balletti di Alba Parietti e Valeria Marini (mondiali 1994) e l'assenza delle gambe nude di Alba Arnova o delle cosce velate "alla Kessler", così come l'inserimento di servizi televisivi sui "primi" transessuali cozzano miseramente contro l'inspiegabile sparizione, dalla memoria collettiva, di quel calderone diabolico e fantasmagorico che fu "Strix" (creato da Enzo Trapani) o dei primi seni catodici - rubati al Crazy Horse - inseriti fugacemente in "Odeon".
Contemporaneamente, a proposito di "buona educazione", ecco la profusione di bava, grida, minacce e schiaffoni menati dall'effimero Sgarbi o il gigantesco Ferrara contrapposta all'omissione roboante della "mitica" bestemmia di Leopoldo Mastelloni o dello sguaiato turpiloquio del miglior Luttazzi.
Peccato, peccato davvero. Tanta "televisione patinata", "spazzatura" dei nostri poveri tempi e pochi fotogrammi in bianco e nero. Eppure bastava guardare un poco indietro...

Aspettiamo con impazienza gli esami di riparazione in Storia ("Golosi" e "Clonati", in onda sabato prossimo).

16.6.05

In memoria di Alessio Galletti.

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Ieri pomeriggio mi sembrava di aver udito alla radio, in modo distratto, che un ciclista italiano fosse morto durante una gara. In serata, ho atteso la trasmissione di un programma sportivo qualsiasi per saperne di più: mi sono imbattuto, dopo la mezzanotte, in Studio Sport di Italia1. Comincia la scaletta: sono convinto che la notizia venga diffusa immediatamente. Calcio. L'inter vince la Coppa Italia dopo 23 anni. Calcio. Intervista a Roberto Mancini. Calcio. Rissa in campo dopo Parma-Bologna. Calcio. "Tre rigori negati al Parma, uno clamoroso". Calcio. "Esiste un complotto nazionale contro il Parma". Calcio. Cominciano i play-off in serie B: ecco le pretendenti alla promozione. Calcio. Prime indiscrezioni di mercato: la Roma si muove già e Moggi pensa a Cassano. Calcio e chiudo. "Bene" - penso - "se dopo mezz'ora ancora non hanno parlato di quella terribile notizia, dando tanto spazio a sciocchezze e indiscrezioni, evidentemente avevo capito male".

Ciclismo. "Allessio Galletti, pisano, 37 anni, è stato colpito da malore a 15 km dal traguardo della Subida a Naranco. Inutile la corsa in ospedale. Il drammatico racconto degli altri corridori. Lascia la moglie, incinta, e un altro figlio di nove mesi".

Ecco il rispetto che abbiamo per la vita umana e per i "gregari" di uno sport che non sia il calcio. Zero. Spengo la TV amareggiato. Addormentandomi penso alla moglie di Galletti, ai suoi figli e alla agghiacciante realtà: una terribile notizia relegata a margine di una telefonata di Moggi.

14.6.05

Mezzanotte, l'ora dei programmi (veri)

Sono giovane padre di famiglia, cittadino italiano di religione cristiana, libero professionista e - soprattutto - pago regolarmente le tasse e il canone Rai.
Qualcuno mi dovrebbe spiegare perché, ogni Santa Notte che Dio manda in terra, devo rubare ore preziose al sonno (incrinando, di conseguenza, la lucidità mentale della mattinata successiva) per seguire quei programmi 'decenti' che il tanto celebrato Servizio Pubblico continua a celare nella cantina della mezzanotte. Ieri sera, dopo essermi 'gustato' l'atteso documentario settimanale RaiEdu di Minoli (dedicato alle vergognose vicissitudini giudiziarie vissute da Enzo Tortora più di 20 anni fa), alle 00:20 ho cambiato canale per ritrovarmi faccia a faccia con uno straordinario reportage da Sarajevo di Adriano Sofri, realizzato nel 1992. Devo confessare che il lunedì è giornata professionalmente molto intensa e, quindi, dopo pochi minuti ho desistito - maledicendo sonno e Rai - e mi sono addormentato sulle parole ricche e pastose registrate nel carcere di Pisa.
Continuo a chiedermi, indomito, quale sia il senso di responsabilità di una TV di Stato che "relega" (il termine mi sembra purtroppo adeguato) la cultura, l'informazione e l'attualità 'vera' nel serraglio della notte profonda, mortificando nel contempo gli abbonati e la divulgazione di qualità.

10.6.05

Qui, Quo, Quark

Ah, le sere d'estate: il gelato, il profumo degli ippocastani, le grida dei bambini nei cortili, il ritorno di SuperQuark!
Puntuale come le rondini, finisce la scuola e ricomincia la storica - e immutabile - trasmissione degli Angela. Ovvio che si approfitti delle 'cene di classe' e delle serate passate in strada per diffondere un pò di pubblica cultura: potrebbe fare male alle giovani menti rimbecillite da troppi mesi di Bonolis e Lecciso.

Accademico e sornione come al solito, Padre Piero è ricomparso con la solita eleganza di stile e di modi sul nostro schermo casalingo, per spiegarci - con immutata pazienza - gli arcani e affascinanti misteri del mondo e della natura; inviato molto speciale il Figliolo Alberto, l'Ulisse del Passaggio a Nord-Ovest dei mesi precedenti, caricatura di gesti paterni e serafico tono di voce. Una conduzione da zio che sa di parlare ad un nipotino un pò tonto, ma di buona volontà e tanta curiosità.

Zattera di cultura onnicomprensiva nei marosi della chiappa volgare e dell'ipermoviola avvelenata, il buon vecchio Quark (o SuperQuark) sopravvive degnamente in un angolino di TV sottratto allo stanco palinsesto estivo, assemblato con immancabili revivals canori e infinite pellicole su Sissi o Angelica. Piero ed Alberto si impegnano sottovoce: sanno di rivolgersi ad una nicchia di amici fedeli, alla quale non hanno certo bisogno di mostrare la travagliata vita sentimentale di Costantino per creare audience... Grazie al Cielo c'è infatti chi si accontenta di assaporare il ben più saltuario accoppiamento delle testuggini.