12.5.05

Sfide alla banalità


Da qualche anno accedo placidamente alle porte dell'incipiente week-end abbandonandomi, spensieratamente, a quell'enclave notturna d'intelligenza sportiva che è "Sfide", in onda - generalmente - il venerdì notte sulla (solita) RaiTre.
Incredibilmente emozionante ed appassionante anche (o soprattutto) per un non-fanatico, un non-tifoso, un non-sportivo, questo programma rappresenta una vera pietra miliare nella creatività televisiva dei nostri tempi e nel modo di concepire e raccontare gli eventi sportivi: con delicatezza, con garbo, con sensibilità e dignità, con quel modo - insomma - che ci potrebbero trasmettere i nostri nonni parlando di Coppi, La Motta, Nuvolari o Valentino Mazzola... ovvero con soggezione e deferenza, ricordando, forse, quello che lo sport ci dovrebbe VERAMENTE comunicare se non fosse altrimenti pura carne da macello e da audience miliardaria.
Scopriamo così l'umanità e la difficile gavetta del giocatore di calcio, la miseria sofferta dal campione automobilistico, il rapporto conflittuale tra il ciclista e la propria moglie, gli altari, le polveri, "l'aneddoto o l'inedito" umanizzanti quella figura ormai mitica - e mitologica - rappresentata oggi dal personaggio sportivo.
Scopriamo anche con una certa emozione, durante la puntata di venerdì scorso, lo spazio riservato ad una specialità "minore" (nella pratica e nella diffusione, ma certamente esemplare dal punto di vista ideale) in piena evoluzione: il fresbee da spiaggia, il cosiddetto "ultimate beach", che rende Rimini capitale indiscussa di un qualcosa e catalizza in modo lusinghiero, almeno una volta l'anno con il campionato mondiale "Paganello", quella parte sana e goliardica di gioventù cosmopolita che guarda ancora alla Romagna come terra di sogni, di libertà e - perché no? - utopie, senza ipocrisia e mercificazione. Un bel prodotto da esportazione, insomma, di cui non andiamo abbastanza fieri e del quale la città non ha forse intuito la reale portata.

Mai ruffiana, mai retorica, mai sofisticata o patinata, "Sfide" si aggira, in punta di piedi, tra un Processo del Lunedì e un Controcampo con il tono sommesso di chi racconta solo a chi sa ascoltare e con la levità della propria intelligenza.