24.3.05

Sbrigate Rosse

Lunedì 21 marzo, alle ore 22:50, durante la trasmissione "La Storia siamo Noi" (lodevole iniziativa editoriale che ha permesso il riciclaggio in RAI del craxiano Minoli) abbiamo assisitito ad un non meglio identificato "tentativo di salotto" fra l'ex brigatista Adriana Faranda e l'ex Ministro degli Interni (nonché scleroticissimo Presidente) Francesco Kossiga.

Durante gli interminabili (per una volta) sessanta minuti di trasmissione, i due "pentiti" (l'una della lotta armata, l'altro di non aver fatto abbastanza per salvare Moro) non hanno fatto altro che menarsi delle gran pacche sulle spalle e cercare pedantemente di superare l'avversario in amarezza e frustrazione ("io sono più colpevole di te", "io dormo meno la notte di te"), quasi come due amici al bar che cerchino di pagarsi il caffé l'un l'altro, senza mai riuscirci... dando così vita ad una nenia ridondante e (francamente) irritante.

Vediamo così i due amiconi, tra una nocciolina e un Ritz, offrirsi Campari morali a vicenda e liquidare il sanguinoso (e impenetrabile) reticolo della commistione politica-terrorismo in confidenziali e consolatòri sorrisi, con qualche concessione al segretucolo da Scoop di Stato (Francesco perde il pelo...) buttato lì tra un Martini e un'oliva.

Diceva Paolo Rossi, in tempi non sospetti: "Cosa ci aspettiamo da uno che ci dice come va a finire Beautiful ma non ci dice come è andato a finire Moro"?

3 Comments:

Anonymous Anonimo said...

CONDIVIDDO, nella sostanza, il severo giudizio che dài del MISTIFICATTORIO "embrassons-nous" tra la ex-terrorista e il PICCONATTORE in servizio permanente effettivo.
Ma non strapazzarmi così il (quasi sempre) SIMPATTICO 'Toppo Giggio' Kekkino KOSSIGGA. In particolare: non è SCLEROTTICO; è semplicemente matto: come una cavalla.

3:06 PM  
Blogger Nicola Gambetti said...

Egregio Professor Aristodemo,

non posso che confermarLe la mia imbarazzante (ma piacevole) sensazione di intima lusinga, nel ricevere le Sue attenzioni puntuali e argute.
Sbucciata - e gettata - la scorza dell'amaro frutto didattico (aspro e indigesto, per me, ma fortemente vitaminico) scopro con immenso piacere una polpa dolce e sinergica, piacevole ad entrambi.

Non posso che auspicare una collaborazione virtuale ma salda, motivo di sì di tensione (come dimenticare il Suo ruolo?) ma anche di crescita e diletto!

4:50 PM  
Blogger Nicola Gambetti said...

Certo, Professor Aristodemo, che ai bei tempi andati di "carta e calamaio" (avrebbe detto Emilio Fede, ancora non in trance berluscomane) un banale - e irritante - errore di ortografia si sarebbe potuto eliminare con gomma o scolorina.

Mi perdoni la "di" 'di troppo"... Ai tempi dell'Internet le uniche correzioni concesse sono la distruzione del pensiero appena espresso: non ne vale la pena!

4:53 PM  

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