"Cambiamo decisamente argomento"
Per dirla come il mio (caro) amico PeterPun, negli ultimi mesi si è diffusa l'irritante manìa lessicale di frapporre - fra un servizio e l'altro - del TG1 delle 13:30 questa (ed altre) frasi maledette.
La bionda e svampita conduttrice dell'edizione prandiale, segno dei magri tempi intellettuali imposti dal Mimun, fa continuamente sfoggio di questo intercalare, esibendo - nel contempo - un beota sorriso da bottega di alimentari ("altro, siòra?"), o da vaporosa spruzzata da coiffeur ("si piace, siòra?")...
Che si tratti del passaggio tra la cronaca nera e la politica, o tra un bollettino di guerra e la domenica calcistica, il deciso cambio di argomento viene sempre sottolineato con ridanciana solerzia. Anche se, oggettivamente, dati i toni utilizzati dagli schieramenti politici (estremamente aggressivi) e le violenze negli stadi (dove il sangue scorre regolarmente), il limite contestuale si è assottigliato tanto da rendersi quasi irriconoscibile.
Coloro che, almeno sulla carta, dovrebbero rappresentare un modello linguistico e culturale, almeno per i più giovani, stanno sempre più conformandosi al gergo approsimativo e ridondante della quotidianità.
Mamma mia!
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