Chiuso per ferie.
Domani cominciano le vacanze. Non dureranno tanto: giusto un paio di settimane.
Interrompo il lavoro (e, di conseguenza, il blog) per ritemprarmi un attimo, sia dalla spremitura quotidiana del computer che (soprattutto) dalla fruizione televisiva.
Come spiego nell'ultimo post su TvBlog, infatti, questi ultimi giorni di lavoro e osservazione catodica mi hanno creato un certo malessere: un pò di ferie sono necessarie. La misura è colma.
Nelle ultime ore, telegiornali e palinsesti hanno dato il peggio di loro. Oddio, anche noi con i cassonetti bruciati e scene da favelas per una partita comprata non è che siamo riusciti ad elevarci poco sopra: in fin dei conti la TV è uno specchio elettronico della società in cui opera.
Comunque, appena posso, la sera mi rifugio nella riserva dorata di Sky alla ricerca di qualche buon documentario su History Channel (o National Geographic Channel), magari mentre registro una discreta pellicola d'altri tempi trasmessa da Rete4 a ore antelucane. Come ho già ribadito in altre situazioni, sappiamo valorizzare i programmi (e i kolossal) spostandoli in terza serata, irraggiungibili dalla nostra migliore attenzione. Non solo: grazie al Cielo esistono i nuovi formati di registrazione VHS 'lunga' come LP ed EP, che permettono di espandere la capacità del nastro: quando il programma si presume termini ad una certa ora, infatti, aggiungo arbitrariamente un discreto margine considerando le scellerate e interminabili inserzioni pubblicitarie (o 'rassegne stampa per pochi intimi' o telepromozioni di qualche miracoloso elettrostimolatore) che sicuramente ne storpierebbero lo zenith narrativo spostando l'orario di termine. Per un film o un documentario che comincia attorno alla mezzanotte, al danno si aggiunge così la beffa.
Non sto qui a riproporre la parafrasi dannunziana che l'agosto uggioso mi ha dettato in altro loco virtuale. In ordine sparso, comunque, sottolineo come tra una RAI allo sbando (amministratori decadenti, telegiornali farsa, bufale sull'audience, fiction onnipresenti, saturazione di santi, beati e parenti papali nei palinsesti, personaggi stracotti e riclicati) e una Mediaset alla bolsa riscossa (si ripresentano alla linea i soliti noti - ancor più strapagati - il calcio in esclusiva per piacer del Galliani - ma sostanzialmente rivoluzionato da Bonolis - e l'estinzione di nuovi formats creativi e stimolanti) l'autunno incipiente non fa presagire nulla di buono e si preannuncia come una brutt'epoque. E, grazie all'inesistente conflitto d'interessi, rimaniamo in attesa del terzo soggetto che possa godere.
Spegnamo, dunque, quell'apparecchio, dedicandoci alacremente alle nostre spiagge, alle montagne, ad un panorama infinito, ad un tuffo nel blu, alla festa dei cani, ai giochi dei figli, a noi stessi. Con i tempi che corrono, ci farà solo bene.
Buone vacanze.
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