Catania e Matteo
Da ragazzino giocavo a basket.
Il mio amico Matteo, prima dell'allenamento, in palestra si posizionava ben oltre la linea dei tre punti (a metà campo circa) e lanciava dei siluri sghembi verso il canestro, gettati con l'entusiasmo goffo di un bambino di 12 anni alla ricerca del colpo sensazionale.
Dopo circa dieci minuti di bordate rumorose contro il tabellone in legno, capitava che - per puro caso - la palla entrasse nel cesto con un soffio di retìna (quello che noi chiamavamo, onomatopeicamente, "ciòff"): ecco allora che Matteo gridava, con commovente fierezza, "1 su 1"!
Quando ieri ho visto Fabrizio Cicchitto (Forza Italia) definire al TG1 la vittoria elettorale di Catania "l'inizio della riscossa della Casa delle Libertà" sono tornato con la memoria, melanconicamente, a Matteo e al suo grido.
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