"Sbatti e ribatti"
Al posto de Il Fatto di Enzo Biagi e dopo Pierluigi Battista, a "Batti e Ribatti" oggi troviamo l'ex capo Ufficio Stampa di Forza Italia, Riccardo Berti.
"Che la porcata sia grossa (mettere in prima serata sulla rete ammiraglia Rai un giornalista che fino a pochi mesi fa redigeva la sintesi mattutina dei quotidiani per Berlusconi, che lo ha premiato poi con il posto alla direzione di Isoradio) non ci sono dubbi. Ma la notizia è che anche nel centrodestra si stanno rendendo conto di quanto la situazione sia veramente imbarazzante e cercano di cautelarsi per quando il "Batti e ribatti" di Riccardo Berti (in onda da lunedì prossimo) si materializzerà in tutta la sua probabile inadeguatezza". (Roberto D'Agostino)
"Ho espresso preoccupazioni sul metodo", spiega. "Su Berti sospendo ogni giudizio: non ho nulla di personale contro di lui, vediamolo all'opera. Dico però che sui criteri di scelta andava avviata riflessione che non c'è stata".
"L'anno scorso su 'Batti e ribattì si aprì un dibattito in consiglio, abbastanza ampio e anche con qualche lacerazione. Questa volta abbiamo appreso della scelta del conduttore, uscendo dall'altra riunione del consiglio, dai giornali e dalle agenzie. Trattandosi di un programma di punta di prima serata e sulla prima rete, affidato a conduttori importanti nella storia rai, come lo stesso Biagi, sarebbe stato utile fare prima una riflessione sui possibili criteri di scelta.
L'anno scorso, per esempio, accennammo a una possibile rotazione dei conduttori: dopo la sperimentazione in un'altra fascia meno impegnativa, si sarebbe potuto individuarne uno cui affidare la fascia serale. Altri criteri potevano essere il non avere precedenti esperienze politiche, o l'avere esperienze televisive. O magari si potevano sperimentare questi criteri tutti insieme. Anche perché, ribadisco, c'è in gioco l'immagine di tutta la Rai. Questa riflessione non c'è stata: e non lo considero un fatto positivo". (Marcello Veneziani)
La situazione televisiva comincia a farsi estremamente preoccupante e palese: altro che manipolazione dell'informazione... Non c'è bosogno di scomodare Travaglio e Gomez per dubitare delle intenzioni monopolistiche (e assolutistiche, anche se in modo provinciale e misero) dell'attuale maggioranza. A chi appellarsi, quando gli stessi consiglieri di destra ammettono le gaffes? Un uomo solo (e piccolo) al comando...
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