Quei marziani di Voyager...
L’esplorazione televisiva, documentaristica e suggestiva, di tutti quegli argomenti riconducibili a fatti ‘misteriosi’, all’inesplorato (o inesplorabile), all’inspiegabile o al paranormale, è da decenni terreno fertile per un’ampia audience popolare e per svolgere un coinvolgente giornalismo “sperimentale”. Antesignano di un corretto atteggiamento professionale emozionalmente cauto e scientificamente attendibile fu, alla fine degli anni Settanta, Piero Angela con “Viaggio nel mondo del paranormale” prima e “Nel cosmo, alla ricerca della vita” poi, trasmissioni di antico culto (televisivo) e antenate dell’odierna “Quark”. Spiriti ed indemoniati sono stati successivamente, negli anni Ottanta, i padrini dell’improvvisa fama di un giovane Alessandro Cecchi Paone che, assieme alla giornalista Paola Giovetti, tenne a battesimo la serie “Mister’ O” dedicata alla levitazione dei tavolini a tre gambe, alla lettura del pensiero ed altre curiose amenità (in modo però meno Angeliano, ovvero privo di empirismo e più sensazionalista, tale da procurare alla trasmissione addirittura alcune denunce alla Procura della Repubblica ed un esposto di cinque premi Nobel che contestavano l’infondatezza e la diseducativa divulgazione di “certi” scoop). Il decennio successivo ha visto, invece, l’esordio della ‘anchorwoman’ Lorenza Foschini alla guida di “Misteri”, trasmissione ancora dedicata all’arcano mondo parallelo e definita sinteticamente da Margherita Hack “confusa, grossolana, a volte perfino ridicola” (sempre per gli ovvi motivi di inattendibilità scientifica e d’incauto approccio giornalistico).
Il primo decennio del nuovo millennio, finalmente, ha tenuto a battesimo un format rivoluzionario. Caratterizzata, purtroppo, da quell’enfasi scenografica e visuale più consona ad una seduta del Mago do Nascimento che ad una seria indagine esplorativa, “Voyager, ai confini della conoscenza” si propone correttamente di associare ad una pruriginosa (ed umanissima) curiosità verso l’ignoto un approccio razionale e sperimentale, attraverso l’esposizione del fatto o del fenomeno sì hollywoodiana ma conclusa da dibattiti e interventi in studio di personaggi competenti e di chiara fama accademica (elidendo, per una volta, risibili testimonianze di maghi, stregoni o emissari di Vega). Condotta dai goffi Roberto Giacobbo e Stefania La Fauci (più adatti a quelle trasmissioni di puro intrattenimento dalle quali professionalmente derivano), “Voyager” svolge il proprio percorso sotto l’egida del CICAP (Centro Italiano di Controllo delle Affermazioni sul Paranormale). Inoltre, da quest’anno, una coinvolgente indagine sui presunti poteri paranormali di alcuni telespettatori mette in palio un milione di euro all’aspirante Uri Geller che dimostrerà scientificamente di possederne alcuno: un motivo in più per seguire la trasmissione con curiosa attenzione.
Ma quando avverrà l’annunciata invasione dei marziani?
Lo saprete dopo la pubblicità, ovviamente.
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